La questione delle spese di assistenza stragiudiziale corrisposte dal danneggiato al proprio difensore e non rifuse dalla compagnia assicuratrice, è stata oggetto di numerose pronunce della Suprema Corte, che ne hanno delineato i contorno in modo preciso e puntuale.
Si tratta di una condotta oggettivamente sgradevole, quasi ricattatoria e certamente contraria alle regole del codice delle assicurazioni, cui si può porre rimedio sotto molteplici aspetti.
Va innanzitutto denunziata la condotta all’Ivass, previo reclamo preliminare all’Ufficio reclami della compagnia che gestisce il danno, e che certamente non sortirà alcun effetto. Nel reclamo andrà censurata la violazione dell’obbligo dell’assicuratore di inoltrare congrua e motivata offerta, ex. art. 148 del Codice delle assicurazioni.
L’Ivass, infatti, ha più volte evidenziato come il requisito della congruità dell’offerta, si soddisfa anche attraverso la corresponsione delle spese di assistenza legale.